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insulina

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INSULINA

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Tempi di consegna del referto: 2 giorni

Prenotazione: No

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SINONIMI

IRI

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SIGNIFICATO CLINICO

L’insulina viene secreta dalle cellule ß delle isole del Langerhans del pancreas in risposta allo stimolo indotto dal glucosio o dal glucagone. L’insulina viene secreta in circolo nella stessa quantità equimolare del peptide C che può essere quindi utilizzato per valutare le riserve di insulina endogena nel diabetico in trattamento con insulina (evitando quindi valori di insulina falsamente elevati). Giornalmente vengono secreti circa 1 unità di insulina per kg di peso, mentre la quantità immagazzinata nel pancreas è di circa 400 unità. L’azione principale dell’insulina consiste nel far entrare il glucosio nelle cellule (muscoli, tessuto adiposo), di promuoverne l’immagazzinamento sotto forma di glicogeno e di stimolare la sintesi dei trigliceridi.
L’insulina, per agire, ha bisogno di legarsi a specifici recettori situati sulle membrane cellulari e, quando tali recettori diminuiscono o non sono più funzionalmente attivi per la presenza di auto-anticorpi anti recettori dell’insulina, si ha un condizione di insulino resistenza.
Nei pazienti diabetici trattati con insulina (esogena) si formano con facilità anticorpi rivolti contro l’insulina stessa, rendendone impossibile il dosaggio; in questi casi, per valutare la funzionalità residua delle cellule ß, si ricorre al dosaggio del peptide C.
Aumenti dell’insulina sono riscontrati nelle seguenti condizioni: insulinoma, epatopatie, acromegalia, sindrome di Cushing, obesità.
Diminuzioni dell’insulina, a parte i diabetici insulino-dipendenti (tipo I) sono riscontrabili nell’ipopituitarismo.
L'insulina tende a circolare a livelli particolarmente elevati in pazienti con tumori pancreatici che producono insulina: ovviamente questo può essere causa di ipoglicemia.
Ecco quindi che i dosaggi di insulina rivestono un ruolo importante nell'identificazione degli insulinomi.
La scoperta di ipoglicemia a digiuno in associazione ad una concentrazione molto alta di insulina è considerata diagnostica.

SINTESI E MECCANISMO DI AZIONE DELL'INSULINA

La proinsulina è il precursore biosintetico dell'insulina. Esiste anche una pre-proinsulina che rispetto alla proinsulina ha una sequenza di amminoacidi che funge da segnale per il suo trasporto, prima nel reticoloendoplasmatico e poi nel Golgi, dove raggiunge la corretta conformazione.
L'insulina è costituita da due catene polipeptidiche (alfa - più piccola di 21 AA e beta - più grande di 30 AA), tenute insieme da ponti disolfuro che si formano tra le cisteine 7 e 20 della catena alfa e le cisteine 7 e 19 della catena beta. L'insulina viene prodotta a partire dalla proinsulina tramite taglio proteolitico di un peptide di congiunzione di 33 aa. Questo peptide è chiamato peptide C, mentre l'enzima responsabile del taglio proteolitico è una endopeptidasi.

L'insulina viene rilasciata come proteina globulare a catena polipeptidica unica dai poliribosomi; successivamente l'ormone si deposita sotto forma di granuli raggiungendo una forma cristallina visibile al microscopio elettronico. All'aumentare della concentrazione, l'insulina viene aggregata in dimeri (coppia di monomeri tenuti insieme da legami deboli) e trimeri di dimeri o esameri (tenuti insieme da 2 ioni Zn centrali esacoordinati con le 3 tirosine dei dimeri e le tre molecole di H2O).
Una volta riversata nel torrente circolatorio l'insulina passa, per diluizione, alla forma dimerica e monomerica, conformazione, quest'ultima, riconosciuta dal recettore insulinico.

Alcuni ricercatori notarono che nell'insulina umana sono presenti delle regioni variabili, in particolare la sequenza degli aminoacidi n° 28 e 29 (Pro-Lys) della catena beta; successivamente si scoprì che invertendo tali AA l'insulina passava direttamente allo stato monometrico, saltando quello dimerico. Nacque così la "Lys Pro" o "insulina rapida", un farmaco particolarmente utile se iniettato in prossimità di un pasto abbondante.

Quando la glicemia si alza aumenta la quantità di insulina secreta dalle cellule del pancreas. Nelle cellule insulino dipendenti il legame insulina recettore va ad agire su un pool intracellulare di vescicole, liberando il trasportatore del glucosio che viene trasferito alla membrana per fusione. Il trasportare porta il glucosio dentro la cellula, causando una diminuzione della glicemia che a sua volta stimola la dissociazione tra l'insulina ed il suo recettore. Questa dissociazione innesca un processo di simil endocitosi con il quale il carrier viene riportato all'interno delle vescicole.


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INDICAZIONI CLINICHE

Sospetto insulinoma nelle ipoglicemie a digiuno. Sospetta insulino resistenza nei pazienti con obesità viscerale.

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TIPO DI CAMPIONE

Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.

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PREPARAZIONE

E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua.

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VALORI DI RIFERIMENTO

2.0 - 25.0 µU/ml

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METODO

Chemiluminescenza

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LABORATORIO DI ESECUZIONE

Laboratorio Tigullio Rapallo

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NOTE

Possono provocare un reale aumento: calcio gluconato, glucosio, fruttosio, glucagone, ormone della crescita, levodopa, contraccettivi orali, prednisolone.
Possono provocare una reale diminuzione: bloccanti beta-adrenergici, calcitonina, cimetidina, clofibrati, etanolo, fenobarbital, fentoina.

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ESAMI CORRELATI

Glicemia, C peptide, Anticorpi anti insulina





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