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ACCERTAMENTI EMATOCHIMICI PER RINNOVO PATENTE - ETG + COCAETILENE + CDT


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Tempi di consegna del referto: 7/10 giorni

Prenotazione: SI

NOTA BENE: ESAMI A CARATTERE CONOSCITIVO

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INFORMAZIONI

La Commissione Medica Locale Patenti di Guida (presso Unità di Medicina Legale Massa-Carrara, direttore dr.ssa M. Immacolato) ha il compito di accertare l'idoneità alla guida di particolari tipologie di utenti:
- affetti da specifiche patologie
- da disabilità motorie
- da deficit visivi o uditivi
- con età superiore a 60 anni (patenti D, D/E) e 65 anni (patenti C, C/E)
- affetti da diabete mellito con patente C, D, CE, DE, AK, BK
- oggetto di revisioni disposte dall'Autorità

In particolare, utenti che abbiano commesso infrazioni al codice della strada quali la guida sotto l'effetto di bevande alcoliche (
Art. 186 guida sotto l'influenza dell'alcool) o sostanze stupefacenti o psicotrope (Art. 187 guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti)
In questi casi oltre all'eventuale sequestro del veicolo, multa e sospensione della patente l'utente viene invitato, con lettera raccomandata dalla Prefettura del luogo ove è avvenuto il reato, a presentarsi presso una Commissione Medica Locale per il rilascio del certificato di idoneità;

Gli accertamenti (ematochimici e/o tossicologici) disposti dalla Commissione Medica Locale prevedono analisi per la ricerca di sostanze sotto l'influenza dell'alcool (
Etilglucuronide ETG su matrice pilifera, Cocaetilene su matrice pilifera, CDT su sangue).

Etilglucuronide ETG

L'etilglucuronide (EtG) è un prodotto metabolico dell'alcol etilico che si forma nell'organismo per coniugazione dell'etanolo con l'acido glucuronico.
La presenza dell'EtG nelle urine permette di accertare il consumo di alcol etilico anche a distanza di ore-giorni, cioè quando l'alcol è stato già completamente eliminato dall'organismo. Pertanto, l'EtG urinario (uEtG) si caratterizza per una finestra di rilevabilità temporale ben più ampia dell'alcolemia o della ricerca dell'alcol nell'espirato (test etilometrico).
L'uEtG si propone pertanto come specifico e sensibile marcatore di abuso alcolico acuto, con una finestra di rilevabilità temporale che si può estendere sino a 80 ore.
Esso pertanto si dimostra di notevole utilità sia per l'accertamento dell'astinenza alcolica (ad es. negli alcolisti in trattamento terapeutico), sia per l'accertamento dell'abuso alcolico recente (es. binge drinking).

E' stato dimostrato che l'EtG si accumula nei capelli dei forti bevitori e che la sua presenza nei capelli al di sopra del cut-off di 30 pg/mg è indice di un consumo abituale di alcol pari o superiore a 4 unità standard/giorno (>o= 60 grammi di alcol/die). Rispetto ad altri marcatori di abuso cronico di alcol utilizzati routinariamente (es. CDT nel siero) l'EtG nei capelli (hEtG) si caratterizza per l'elevata specificità accompagnata da una elevatissima sensibilità analitica (probabilità di falsi negativi notevolmente più ridotta rispetto alla CDT) e, inoltre, per il vantaggio pratico di non richiedere, a differenza della CDT, un prelievo invasivo.
La ricerca dell'hEtG può essere affiancata a quella delle droghe d'abuso nella medesima matrice pilifera, consentendo quindi lo screening completo per sostanze d'abuso (alcol+droghe) nello stesso campione.

CDT

E' ormai consolidato dalla letteratura scientifica l'utilizzo della transferrina quale marcatore di abuso alcolico, tanto da essere un elemento importante del giudizio di idoneità alla guida, scopo per il quale per la maggior parte dei casi viene richiesta l'analisi; poiché l'articolo 186 del Nuovo Codice della Strada vieta la guida in stato di intossicazione da alcol, la diagnosi di abuso alcolico entra fortemente nelle pratiche di ritiro e revisione delle patenti di guida.
Nonostante la transferrina carboidrato carente è un ottimo marcatore biochimico, c'è ancora una zona grigia per quel che riguarda i metodi di dosaggio.
Vi è attualmente un generale accordo sul fatto che deve considerarsi critica, ai fini di abuso alcolico, una quantita di alcol pari a 60-80 g/die assunta per 10-15 giorni, quantità considerata critica anche per le cirrosi alcol correlate.
Tuttavia, ad oggi, l'esatto meccanismo mediante il quale l'uso eccessivo di alcol etilico determini l'aumento delle glicoforme carboidrato-carenti della transferrina non è ancora completamente compreso.
Secondo la letteratura piu recente si tratta di un processo complesso che coinvolge sia il trasporto intracellulare di proteine che l'attivita enzimatica della glicosilazione piuttosto che della sintesi della catena proteica.
Vi sono inoltre evidenze secondo cui la concentrazione di CDT aumenta, pur rimanendo entro i comuni limiti di normalità, anche in caso di moderato consumo di bevande alcoliche.

Cocaetilene

L’assunzione di alcol e cocaina contemporaneamente da origine ad una trasformazione a livello del metabolismo che genera una sostanza chiamata cocaetilene. Esso raggiunge il picco ematico entro un’ora e mezza o due (assorbimento molto rapido nel sangue) e potenzia il rilascio di dopamina. In questo modo aumenta il rischio di morte per attacco cardiaco e si prolunga il tempo della sensazione euforica.
L’azione della cocaetilene sul cervello ha una durata superiore ed è più tossica delle due sostanze prese autonomamente. L’alcol aumenta la velocità degli effetti della cocaina, ma rende più difficile controllare la propria aggressività, le proprie paure o ansie. Il loro consumo contemporaneo può produrre effetti del tutto imprevedibili.
La cocaetilene, che agisce con meccanismi farmacologici analoghi a quelli della cocaina, blocca il trasportatore della dopamina aumentando così le concentrazioni sinaptiche di questo neurotrasmettitore nelle vie dopaminergiche del cervello. A differenza della cocaina, la cocaetilene possiede un’azione euforizzante più marcata rispetto a quella della cocaina. La maggiore durata degli effetti della cocaina in casi di assunzione combinata con alcol sembra inoltre dipendere dalla lenta eliminazione della cocaetilene dal tessuto cerebrale.
La tossicità della cocaetilene è comunque maggiore della cocaina. La cocaetilene possiede potenti effetti cardiotossici, inoltre l’accumulo e la lentezza del metabolismo della cocaetilene nel fegato sembrano avere effetti tossici sulle cellule epatiche. L’alcol assunto immediatamente prima della cocaina o contemporaneamente, ne esalta e prolunga l’effetto eccitante. Rispetto a quest’uso associato, si osserva soprattutto che la cocaina da sola incrementa una iperlucidità e una ipervigilianza razionali, emotivamente fredde, così distanzianti e distaccate da diventare fastidiose, mentre la presenza dell’alcol favorisce la convivialità, la simpatia e il dialogo loquace con altre persone. Le persone che assumono alcol e cocaina confidano all’inizio un miglioramento della loro capacità di mettersi in relazione con gli altri. Ma a mano a mano che la dipendenza aumenta questa aspettativa diventa illusoria.
Quando la somministrazione della cocaina è contemporanea o immediatamente successiva l’assunzione di alcol, il livello ematico di cocaina aumenta del 30%, probabilmente a causa dell’inibizione competitiva del’alcol verso gli enzimi che metabolizzano anche la cocaina.

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INDICAZIONI

Violazione Art. 186 codice stradale (Guida sotto l'influenza dell'alcool)

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TIPO DI CAMPIONE

Etilglucuronide (ETG), Cocaetilene: matrice pilifera

CDT: sangue

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PREPARAZIONE


Etilglucuronide (ETG), Cocaetilene: si richiede la raccolta di un campione di capelli/peli toracici
CDT: si richiede la raccolta di un campione di sangue (preferibilmente a digiuno)

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VALORI DI RIFERIMENTO

Etilglucuronide ETG:
< 7 pg/mg indica astemia
7 – 20 pg/mg indica consumo basso
20 – 30 pg/mg indica consumo medio
>30 pg/mg indica consumo elevato


Cocaetilene: Assente

CDT:
< 2.6 % (metodo HPLC)
< 1.7 % (metodo elettroforesi capillare)

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METODO

Etilglucuronide (ETG), Cocaetilene: GC-MS
CDT: elettroforesi capillare

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LABORATORIO DI ESECUZIONE

Etilglucuronide (ETG), Cocaetilene: sezione Tossilcologia Ospedale S.Bartolomeo Sarzana SP
CDT: Synlab Brescia

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LINK UTILI

Alcool e guida: cosa dice la legge

Art. 186 guida sotto linfluenza dell'alcool

Art. 187. Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti

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ESAMI CORRELATI

ETG, CDT

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NOTE

Effetti oggettivi dell'alcool:

Gli effetti negativi dell'alcool sulla guida sono ben noti. Esso agisce su diverse funzioni cerebrali (percezione, attenzione, elaborazione, valutazione ecc.), con effetti diversi e strettamente correlati alla quantità di alcool presente nel sangue, cioè al tasso alcolemico.
Il tasso alcolemico si misura in grammi di alcool per litro di sangue; un tasso alcolemico di 1g/litro indica quindi che in ogni litro di sangue del soggetto è presente 1 grammo di alcool puro; lo stesso tasso alcolemico può venire espresso anche nella forma 1/oo (uno per mille) oppure 0,1 %.
I primi effetti negativi si cominciano a riscontrare già con valori di 0,2 g/litro, ad esempio nella capacità di suddividere l'attenzione tra due o più fonti di informazioni e nell'interazione con la stanchezza;
con un tasso di 0,5 g/litro cominciano ad essere compromessi il campo visivo laterale, i tempi di reazione, la resistenza all'abbagliamento, il coordinamento psicomotorio.
Con un tasso di 0,8 g/litro i sintomi precedenti si aggravano e viene compromessa anche la capacità di valutazione delle distanze, l'attenzione cala in modo notevole, diminuisce la sensibilità alla luce rossa.
Ad un tasso di 1 - 1,2 g/litro i sintomi precedenti si aggravano e compare l'euforia, la visione laterale è fortemente compromessa, come pure la percezione delle distanze e della velocità di movimento degli oggetti.
A tassi tra l,5 e 2 g/litro tutti i sintomi precedenti sono in misura esagerata, con la completa sottovalutazione dei pericoli, lo scoordinamento dei movimenti (ad esempio si accelera invece di frenare), reazioni fortemente rallentate. Tutto questo si riflette sui rischi di incidente grave.
Ma come si raggiungono questi valori ? In altre parole, quanto si può bere prima di raggiungere i valori sopra indicati e prima di risentire effetti negativi?
La risposta non è semplice, perché tutto dipende dal meccanismo di diffusione dell'alcool (dallo stomaco al sangue e quindi ai liquidi cellulari del cervello), dal contenuto di alcool delle bevande, dal modo in cui l'alcool viene bevuto, dal sesso e dall'età del soggetto, dalla sua abitudine a bere alcolici.

Supponiamo che si tratti di un soggetto del peso di 70 kg il quale, a digiuno ed in breve tempo, beve due lattine di birra ad alta gradazione (7% in volume). Entro mezz'ora i circa 35 g di alcool contenuti nella birra, assorbiti attraverso tubo digerente, stomaco ed intestino, trasportati in circolo dal sangue e diffondendosi nei liquidi cellulari, determinano il valore massimo di alcolemia. Nel caso illustrato viene raggiunto il valore di 0,7 g/litro: in ogni litro della "parte liquida" (all'interno delle cellule come pure nel sangue) del corpo del soggetto sono presenti 0,7 grammi di alcool. Tale valore rimane stabile per breve tempo (circa mezz'ora) al suo valore massimo, poi comincia lentamente a decrescere: l'alcool viene metabolizzato per la massima parte (circa il 90%) dal fegato, il resto viene emesso attraverso i polmoni ed i reni. Il ritmo di smaltimento del fegato è costante e l'alcool risulta completamente eliminato nell'arco di 7 ore.
Se invece che a digiuno l'alcool viene assunto a stomaco pieno si allunga sia il tempo di salita al valore massimo che il tempo di permanenza in tale valore; in conclusione, si allunga il tempo totale di eliminazione.

C'è anche una grande differenza di comportamento tra le diverse bevande: l'alcool contenuto nella birra o nel vino viene assorbito più lentamente rispetto a quello di grappa o whisky; l'assorbimento dell'alcool è inoltre favorito dall'anidride carbonica dei vini frizzanti. In ogni caso, a parità di quantità di alcool ingerito nell'arco di un certo periodo di tempo sufficientemente breve, viene raggiunto sempre lo stesso valore massimo di alcolemia, qualunque sia la bevanda. I tempi di eliminazione sono poi molto influenzati dalla funzionalità del fegato: se "sofferente" essi possono allungarsi molto.
Se, in un certo arco di tempo (ad esempio durante e dopo un pasto) si ingeriscono quantità successive di alcool, ogni curva di assorbimento ed eliminazione si aggiunge e si sovrappone a quella precedente, determinando effetti cumulativi.




bevendo...

un uomo di 70 kg raggiunge un'alcolemia di...

una donna di 70 kg raggiunge un'alcolemia di...

1/4 di vino a 12° (23g di alcool)

0,5 g/litro

0,6 g/litro

1/2 litro di birra a 7° (27g di alcool)

0,6 g/litro

0,65 g/litro

100 cc di superalc. a 40° (31g di alcool)

0,6 g/litro

0,7 g/litro


Viene applicata la formula 0,0076 * gr * V/M * 0,70 (0,60 per le femmine), dove gr è la gradazione alcolica della bevanda, V è il volume in cc della bevanda e M è la massa corporea del soggetto.



Calcolare l’alcol nelle bevande


Calcolare quanto alcol contiene una bevanda è abbastanza semplice. Dall’indicazione sull’etichetta si risale alla quantità di alcol presente in 100 parti di bevanda, ed è sufficiente sapere la quantità di prodotto che serviamo per elaborare una proporzione matematica.
Vediamo l’esempio di un bicchiere di brandy e uno di vino.



Dalla quantità in volume al peso

Ora che si conosce la quantità di alcol presente in volume in un bicchiere di brandy, occorre sapere quanto pesa questa quantità, perché qualsiasi valutazione riguardante le sostanze assorbite dal corpo umano è fatta in base al loro peso. Se l’alcol pesasse come l’acqua, il suo volume corrisponderebbe anche alla quantità: infatti un litro di acqua pesa
un chilogrammo, e 100 millilitri pesano 100 grammi. Ma l’alcol è più leggero dell’acqua, pertanto il volume deve essere moltiplicato per il suo peso specifico, che è 0,79. Quindi se voglio sapere quanti grammi di alcol ci sono in un bicchiere di brandy o di vino...



In sintesi

Se vogliamo eseguire un’unica operazione…









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