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trigliceridi

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TRIGLICERIDI

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Tempi di consegna del referto: 1 giorno

Prenotazione: No

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SINONIMI

TG

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SIGNIFICATO CLINICO

I trigliceridi (TG) sono il prodotto della esterificazione del glicerolo con acidi grassi.
Dopo essere stati ingeriti con gli alimenti vengono idrolizzati nell'intestino ad opera delle lipasi pancreatiche e duodenali in emulsione con gli acidi biliari, assorbiti come glicerolo e acidi grassi quindi di nuovo risintetizzati a TG e veicolati come chilomicroni con la linfa intestinale a cui conferisce il tipico aspetto chiloso. Attraverso il circolo venoso raggiungono il fegato e il tessuto adiposo dove rappresentano il 95% dei depositi di riserva.
I TG aumentano dopo i pasti, con lo stress, il fumo e il consumo di alcool.
Condizioni patologiche che possono essere associate a ipertrigliceridemia sono: iperlipidemia, diabete, insufficienza renale, ittero ostruttivo, pancreatite, sindrome metabolica e infarto del miocadio.
Le donne hanno vaolri mediamente più alti degli uomini, soprattutto in gravidanza.
Se il valore dei trigliceridi è più alto del normale, potrebbe essere associato ad una dieta sbilanciata perché vengono ingeriti troppi zuccheri o grassi (come, per esempio, burro, olio, grasso dei salumi e della carne, dolci), ma può anche essere il segnale di malattie più preoccupanti, come l'ipertiroidismo (eccessiva produzione di ormone tiroideo) o diabete mellito mal controllato (alterazione nel metabolismo degli zuccheri). Anche l'assunzione regolare di anticoncezionali orali (la pillola) determina spesso un aumento dei trigliceridi.
- Se il loro valore aumenta e si attesta sui 170-250 millilitri per decilitro di sangue, i valori vengono considerati al limite e, se presenti altri fattori di rischio, andrebbero trattati con una dieta bilanciata (per esempio, ricca di pesce e verdure). I principali fattori di rischio che incidono sull'interpretazione del valore dell'analisi (che deve essere effettuata dal medico) sono rappresentati, per esempio, dal colesterolo "cattivo" (LDL) alto e da quello "buono" (HDL) basso o dalla presenza di una malattia del cuore o da predisposizione genetica dovuta a familiarità (cioè qualche parente in famiglia ha i trigliceridi alti) o se la persona fuma o ha un'età avanzata o, ancora, se soffre di diabete.
- Se il loro valore aumenta oltre i 250 millilitri per decilitro di sangue, i valori sono troppo alti e devono essere trattati con una dieta adeguata consigliata dal medico (per esempio, ricca di verdure che riducono il trasferimento dei grassi nel sangue, oppure con l'utilizzo di zuccheri complessi come quelli derivati da pasta o riso integrali) o, addirittura, con un trattamento farmacologico. Solitamente un aumento notevole dei trigliceridi nel sangue è determinato da fattori genetici ed ereditari, inoltre molte persone hanno un metabolismo dei trigliceridi "lento" per cui se associano un pasto grasso all'assunzione di alcolici possono avere per un tempo più prolungato i trigliceridi a valori elevati nel sangue, ma dopo il ritorno alla dieta normale il loro dosaggio si ristabilizza.
- Se il loro valore è più basso del normale, l'alterazione può essere causata da una malnutrizione, cioè da una dieta con pochi zuccheri o grassi.

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INDICAZIONI CLINICHE

Valutazione del metabolismo lipidico. Sorveglianza nei regimi dietetici.

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TIPO DI CAMPIONE

Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.

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PREPARAZIONE

E’ necessario osservare un digiuno di 12 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua.
Si raccomanda, nei giorni che precedono il prelievo di mantenere una dieta quanto più possibile abituale.

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VALORI DI RIFERIMENTO

45 - 170 mg/dl

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METODO

Cinetico UV.

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LABORATORIO DI ESECUZIONE

Laboratorio Analisi Mediche dr. Bruno srl

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NOTE

Un reale aumento dei trigliceridi può essere dovuto, in vivo, a terapie con beta-bloccanti, colesteramina, corticosteroidi, ciclosporina, diazepam, diuretici, estrogeni oppure a diete ad alto contenuto di grassi saturi e colesterolo o a consumo di etanolo (liquori).
Una reale diminuzione dei trigliceridi può essere dovuta, in vivo, ad assunzione di acido ascorbico, salicilati, clofibrati, acidi grassi omega-3. Nonostante la vita brevissima dei chilomicroni (5 minuti circa), la gradualità dell’assorbimento intestinale fa si che la presenza dei chilomicroni (e quindi dei trigliceridi) perduri a lungo, fino ad 8 ore dopo il pasto e questo è ancora più vero nei casi in cui il transito intestinale è rallentato. Variazioni possono essere causate anche alla differente postura all’atto del prelievo (ricordiamo che il volume plasmatico può diminuire fino al 12% passando dal clino- all’ortostatismo).
I trigliceridi aumentano dopo il pasto, con lo stress, il fumo e con il consumo di alcool.

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ESAMI CORRELATI

Colesterolo totale, APO A, APO B, HDL, LDL, Lipoproteina (a)













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