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INTOLLERANZA alla CAFFEINA

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Tempi di consegna del referto: 7/10 giorni

Prenotazione: SI

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INFORMAZIONI

Partiamo dal principio che la caffeina è una sostanza alcaloide con numerosi ed importanti effetti sul nostro organismo: la sua conformazione chimica la rende infatti idonea, anche a concentrazioni molto basse, ad interagire con specifici recettori biologici che regolano la funzionalità del sistema cardiovascolare, endocrino e nervoso; favorendo il rilascio di due ormoni chiamati adrenalina e noradrenalina facilita l'aumento del metabolismo corporeo, della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e del numero di atti respiratori (aumentando così l'ossigenazione del sangue).

La caffeina è una sostanza comunque rinomata per la sue proprietà stimolanti; gli ultimi studi nel campo della diagnosi molecolare hanno ampliato le conoscenze sulle interazioni di questa straordinaria sostanza mettendo in evidenza un ulteriore e significativo ruolo; la ricerca ha infatti evidenziato come le persone a metabolizzazione lenta di caffeina secondo il gene CYP1A2, erano associate ad un alto rischio di infarto, rischio che aumenta, anche in base al numero di tazzine consumate. Il pericolo di infarto cresce del 36% nei metabolizzatori lenti che bevono due o tre tazze di caffè al giorno", concludono i ricercatori, "e si arriva fino al 64% per i forti consumatori di caffè, ossia coloro che ne consumano quattro o più tazze al dì. E il rischio è doppio se di età inferiore a 59 anni, quadruplo se minori di 50 anni.

Al contrario, chi ha la versione del gene associata a rapido metabolismo della caffeina risulta protetto dal rischio infarto, sempre che non si abusi di caffè. Ulteriori studi stanno confermando come le donne con il gene codificante il metabolismo lento per caffeina hanno un rischio maggiore di abortire e di ridurre la fertilità se consumano da una a tre tazze di caffè al giorno,mentre le donne a metabolizzazione veloce non corrono questi rischi pur consumando le stesse quantità di caffè.

Contrariamente a quanto si crede, un caffè lungo, sebbene sia meno denso, contiene più caffeina di quello normale, e ancor più di quello ristretto, proprio perché la stessa quantità di posa di caffè viene "sfruttata" in misura maggiore (all'aumentare della quantità di acqua più caffeina finirebbe nel caffè). E’ importante poi ricordarsi che questa sostanza non si trova solamente nel caffè,ma in molte altre bevande e prodotti (cioccolata, tè, coca cola, pepsi, bevande energizzanti, etc.); inoltre, oggi, sempre più frequentemente viene utilizzata in barrette dietetiche, prodotti erboristici analgesici, cosmetici anticellulite, nonché in molti altre specialità farmaceutiche acquistabili senza ricetta medica.

I dati medi di contenuto di caffeina sono: per una tazza o una lattina di tè circa 20-30 mg di caffeina, una di cioccolata 10 mg, una lattina di Coca-Cola normale, Diet o di Pepsi circa 40 mg e una Red Bull 80 mg.

Chi deve utilizzare il test?
Tutti i consumatori di caffè e/o di bevande, alimenti contenenti caffeina.
Chiunque voglia trarre vantaggio dai più recenti studi scientifici che indicano come migliorare sensibilmente lo stile di vita e mantenersi in buona salute.
Le donne con abortività ricorrente o problemi di infertilità i cui esami specialistici diagnostici a riguardo non hanno rilevato la causa.

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INDICAZIONI CLINICHE

Intolleranza alla caffeina.

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TIPO DI CAMPIONE

Tampone buccale.

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PREPARAZIONE

L'estrazione della saliva non comporta alcuna preparazione particolare da parte del paziente nei giorni precedenti.

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METODO

PCR/IDL 32


Gene analizzato

Varianti genetiche studiate

Ruolo del gene

CYP1A2

CYP1A2*1F/ CYP1A2*1A

Intolleranza alla caffeina

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LABORATORIO DI ESECUZIONE

Genoma Srl - Molecular Genetics Laboratories Group - Roma





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