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POTASSIO

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Tempi di consegna del referto: 1 giorno

Prenotazione: No

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SINONIMI

Na, sodiemia, sodiuria (nelle urine)

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SIGNIFICATO CLINICO

Il contenuto di sodio nell’organismo è distribuito nel tessuto osseo e nei liquidi extracellulari. Esiste un equilibrio tra introduzione con l’alimentazione ed eliminazione per via renale, fecale ed attraverso il sudore.
La sua concentrazione all’interno ed all’esterno delle cellule è mantenuta dalla pompa sodio-potassio, che trasporta il sodio all’esterno ed il potassio all’interno della cellula in modo da regolare il potenziale elettrico transmembrana e ottenere una concentrazione ematica di sodio molto maggiore rispetto a quella intracellulare, regolando così l’osmolalità plasmatica.
Fisiologicamente l’acqua ed il sodio sono strettamente correlati: in causo di aumento dell’acqua libera nell’organismo il sodio sierico è diluito, e la sua concentrazione può diminuire. Il rene tende a compensare questo fenomeno ritenendo il sodio ed aumentando l’escrezione di acqua. Se, al contrario, l’acqua libera dell’organismo diminuisce, la concentrazione sierica di sodio aumenta; il rene in questo caso aumenta la ritenzione di acqua.
L’aldosterone, l’ormone antidiuretico plasmatico (ADH), il peptide natriuretico atriale regolano le azioni compensatorie del rene.
Il dosaggio plasmatico del sodio viene effettuato di norma insieme ad altri elettroliti come il cloro e il potassio; può essere eseguito sia nell’ambito di un regolare controllo medico di routine sia nel monitoraggio del paziente affetto da patologie renali, da scompenso cardiaco o nel paziente iperteso in terapia con farmaci, come i diuretici, in grado di interferire con la regolazione del volume e dell’osmolalità dei fluidi corporei.
Queste patologie, infatti, possono essere associate ad alterazioni della composizione corporea di acqua e sodio, i cui sintomi sono in genere piuttosto aspecifici: in particolare, l’iponatriemia si manifesta con disfunzioni neurologiche quali astenia, confusione, letargia; i sintomi dell’ipernetriemia comprendono sete, diminuzione del volume urinario, irritabilità neuro-muscolare e/o agitazione.
Sodio urinario:
Livelli elevati di sodio nelle urine possono essere legati fisiologicamente ad un apporto alimentare eccessivo o alla diuresi postmestruale. Le cause non fisiologiche di ipernatriuria sono molteplici: insufficienza surrenalica, nefrite con perdita di sali, patologie tubulo-interstiziali, acidosi tubulare renale, terapia diuretica, diabete mellito, sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico.
La concentrazione del sodio nelle urine è bassa in caso di scarso apporto dietetico, aumentate perdite extraurinarie per eccesso di sudorazione o diarrea, ritenzione fisiologica di acqua nella fase premestruale, prime 24-48 ore dopo un’intervento (sindrome da stress) e anche in caso di scompenso cardiaco, iperfunzione adrenocorticale, ridotta filtrazione glomerulare.
La frazione di escrezione del sodio durante la notte è di circa un quinto del valore del picco diurno, indicando, quindi, una ampia variazione di escrezione del sodio con le urine nell’arco della giornata, motivo per cui è necessaria la raccolta delle urine delle 24 ore.

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INDICAZIONI CLINICHE

Indicato soprattutto per valutare l’escrezione renale

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TIPO DI CAMPIONE

Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.
Il paziente deve portare la raccolta delle urine delle 24 ore se richiesta.

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PREPARAZIONE

Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.
Urine delle 24h: iniziare la raccolta al mattino, dopo aver vuotato la vescica alla solita ora (per esempio alle 7.00) e, da quel momento in poi, raccogliere tutte le urine successive durante tutta la giornata e la notte sino alle ore 7.00 comprese del giorno successivo.

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VALORI DI RIFERIMENTO

Siero:
132 - 152 mEq/l

Urine:
40 - 220 mEq/24h

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METODO

I.S.E.

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LABORATORIO DI ESECUZIONE

Laboratorio Analisi Mediche dr. Bruno srl

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NOTE

Tra le cause di un possibile aumento della concentrazione di sodio nel sangue vi sono: eccessivo apporto alimentare, diminuzione dell’escrezione di sodio (sindrome di Cushing ed Iperaldosteronismo), eccessiva perdita di acqua corporea (ustioni, sudorazione profusa, diabete insipido, diuresi osmotica), assunzione di steroidi anabolizzanti, alcuni antibiotici, corticosteroidi, estrogeni, contraccettivi orali etc. Livelli ridotti della concentrazione di sodio ematico, invece, si possono avere in caso di insufficiente apporto alimentare, aumentata perdita per via renale (morbo di Addison, insufficienza renale cronica), perdita di sodio in caso di diarrea o vomito, aumento dell’acqua libera (eccessiva assunzione di acqua, scompenso cardiaco congestizio, sindrome da inappropiata secrezione di ADH) assunzione di ACE inibitori, antiinfiammatori non steroidei, antidepressivi triciclici etc..

ESAMI CORRELATI

Potassio, Cloro, Aldosterone, Ormone antidiuretico plasmatico (ADH).






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