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PAP TEST

Il Pap test, o test di Papanicolau, è un esame microscopico delle cellule della vagina e del collo dell'utero fondamentale per la diagnosi precoce del carcinoma del collo dell'utero, un tumore di natura maligna.

Perché si esegue
Il Pap test è un esame di screening che ha la funzione di valutare la normalità delle cellule del collo dell'utero o, al contrario, di individuare le donne affette da lesioni non ancora di tipo tumorale, ma che sono da tenere sotto controllo. Per questo è consigliabile che questo esame venga effettuato, di routine, almeno una volta all'anno. Allo stesso tempo, il Pap test risulta un esame utile perché evidenzia anche la presenza di infiammazioni o alterazioni meno gravi, non di tipo tumorale, ma da trattare con terapia farmacologia o chirurgica a seconda delle cause. Queste infiammazioni o alterazioni possono essere dovute a:

1. Funghi (per esempio, la Candida)
2. Batteri (per esempio, la Gardnerella)
3. Virus (per esempio, il Papilloma Virus o HPV)
4. Trichomonas, un protozoo che provoca infiammazione

Come si fa
Il Pap test si svolge nel corso di una visita ginecologica prelevando del secreto vaginale (le cellule). Il medico mette in evidenza il collo dell'utero mediante l'uso di uno "speculum", lo strumento utilizzato dal ginecologo per divaricare la vagina e con una piccola spatola preleva il secreto vaginale strisciandolo, così, su un vetrino (che verrà letto dal citologo). Si tratta di un prelievo semplice ed indolore. Al materiale prelevato viene allegata una scheda informativa con i dati della persona. L'esame può essere eseguito tutti i giorni, ad eccezione di quelli del periodo mestruale, e preferibilmente a metà del ciclo, cioè dalla decima alla quattordicesima giornata.
Prima di effettuare l'esame è bene seguire queste indicazioni:

1. Non sottoporsi a lavande vaginali interne nelle ventiquattro ore precedenti il prelievo perché il Pap test potrebbe non risultare attendibile.
2. Sospendere eventuali trattamenti con ovuli o candelette almeno quarantotto ore prima del prelievo perché, anche in questo caso, il Pap test potrebbe risultare alterato e, quindi, non attendibile.
3. Evitare i rapporti sessuali nelle ventiquattro ore precedenti perché la presenza di spermatozoi sul vetrino potrebbe intralciare la nitida lettura delle cellule al microscopio.

Risultati - Cosa significa
Il risultato dell'esame è un referto medico, cioè un documento in cui il citologo descrive quello che osserva nelle cellule durante la lettura al microscopio dello striscio vaginale. Per la refertazione viene utilizzato il sistema Bethesda (TBS), che è stato elaborato al fine di stabilire una terminologia diagnostica uniforme per tutti i laboratori.
Il referto può essere:

- Negativo, significa che le cellule sono nella normalità.
- Negativo con alterazione cellulare dovuta a stati infiammatori: si è in presenza di una infiammazione di lieve entità, non preoccupante, come funghi, batteri (e in base alla loro forma viene specificato il tipo) oppure una infiammazione da Trichomonas o da Herpes.
- Lesioni squamose intra-epiteliali di basso grado: si è in presenza di una lesione, ancora non preoccupante, ma da tenere sotto controllo. In questo caso rientrano il virus da HPV (o Papilloma virus), che è un precursore del tumore del collo dell'utero, e le displasie lievi, cioè le lesioni del collo dell'utero non ancora di tipo tumorale, ma con una potenzialità, anche se bassa, di evolversi in direzione tumorale. Il riconoscimento e trattamento immediato di queste lesioni permette di impedirne la degenerazione.
- Lesioni squamose intra-epiteliali di medio/alto grado: si tratta di lesioni delle cellule del collo dell'utero gravi, in cui la displasia è da tenere monitorata (effettuando controlli ravvicinati nel tempo, per esempio, o interventi chirurgici limitati) oppure di un "carcinoma in situ", un tumore maligno confinato ancora agli strati epiteliali, che, quindi, non ha invaso gli strati sottostanti.
- Carcinoma spino-cellulare o adenocarcinoma: è la diagnosi di tumore al collo dell'utero. Il primo tipo, spino-cellulare, riguarda la cervice che è la porzione del collo dell'utero che sporge in vagina e si collega al corpo dell'utero tramite il canale cervicale, mentre il secondo termine, adeno­carcinoma, indica il tumore del canale dell'utero.

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