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PAP TEST- striscio o in fase liquida

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Tempi di consegna del referto: 15 giorni

Prenotazione: No

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SINONIMI

PAP test Striscio, Esame citologico cervico vaginale

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SIGNIFICATO CLINICO

Il Pap test, o test di Papanicolau, è un esame microscopico delle cellule della vagina e del collo dell'utero fondamentale per la diagnosi precoce del carcinoma del collo dell'utero, un tumore di natura maligna.
Il Pap test è un esame di screening che ha la funzione di valutare la nor­malità delle cellule del collo dell'utero o, al contrario, di individuare le donne affette da lesioni non ancora di tipo tumorale, ma che sono da tenere sotto controllo. Per questo è consigliabile che questo esame venga effettuato, di routine, almeno una volta all'anno. Allo stesso tempo, il Pap test risulta un esame utile perché evidenzia anche la presenza di infiammazioni o altera­zioni meno gravi, non di tipo tumorale, ma da trattare con terapia farmaco­logia o chirurgica a seconda delle cause.
Queste infiammazioni o alterazioni possono essere dovute a:
Funghi (per esempio, la Candida)
Batteri (per esempio, la Gardnerella)
Virus (per esempio, il Papilloma Virus o HPV)
Trichomonas, un protozoo che provoca infiammazione altri tipi di lesioni intra-epiteliali.

Il Pap test si svolge nel corso di una visita ginecologica prelevando del secreto vaginale (le cellule). Il medico mette in evidenza il collo dell'utero mediante l'uso di uno "speculum", lo strumento utilizzato dal ginecologo per divaricare la vagina e con una piccola spatola preleva il secreto vaginale strisciandolo, così, su un vetrino (che verrà letto dal citologo). Si tratta di un prelievo semplice ed indolore. Al materiale prelevato viene allegata una scheda informativa con i dati della persona. L'esame può essere eseguito tutti i giorni, ad eccezione di quelli del periodo mestruale, e preferibilmente a metà del ciclo, cioè dalla decima alla quattordicesima giornata
Il risultato dell'esame è un referto medico, cioè un documento in cui il citologo descrive quello che osserva nelle cellule durante la lettura al microscopio dello striscio vaginale.
Per la refertazione viene utilizzato il sistema Bethesda (TBS), che è stato elaborato al fine di stabilire una terminologia diagnostica uniforme per tutti i laboratori. Il referto può essere:
-
Negativo, significa che le cellule sono nella normalità.
-
Negativo con alterazione cellulare dovuta a stati infiammatori: si è in presenza di una infiammazione di lieve entità, non preoccupante, come funghi, batteri (e in base alla loro forma viene specificato il tipo) oppure una infiammazione da Trichomonas o da Herpes.
-
Lesioni squamose intraepiteliali di basso grado: si è in presenza di una lesione, ancora non preoccupante, ma da tenere sotto controllo. In questo caso rientrano il virus da HPV (o Papilloma virus), che è un precursore del tumore del collo dell'utero, e le displasie lievi, cioè le lesioni del collo dell'utero non ancora di tipo tumorale, ma con una potenzialità, anche se bassa, di evolversi in direzione tumorale. Il riconoscimento e trattamento immediato di queste lesioni permette di impedirne la degenerazione.
-
Lesioni squamose intraepiteliali di medio-alto grado: si tratta di lesioni delle cellule del collo dell'utero gravi, in cui la displasia è da tenere monitorata (effettuando controlli ravvicinati nel tempo, per esempio, o interventi chirurgici limitati) oppure di un "carcinoma in situ", un tumore maligno confinato ancora agli strati epiteliali, che, quindi, non ha invaso gli strati sottostanti.
-
Carcinoma spino-cellulare o adenocarcinoma: è la diagnosi di tumore al collo dell'utero. Il primo tipo, spino-cellulare, riguarda la cervice che è la porzione del collo dell'utero che sporge in vagina e si collega al corpo dell'utero tramite il canale cervicale, mentre il secondo termine, adeno­carcinoma, indica il tumore del canale dell'utero.

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INDICAZIONI CLINICHE

Screening preventivo.

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TIPO DI CAMPIONE

La paziente deve sottoporsi ad un prelievo cervico-vaginale. Cellule endo-eso cervicali

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PREPARAZIONE

Il prelievo cervico-vaginale deve essere fatto dal proprio ginecologo accompagnato dalle notizie cliniche (conservare il vetrino o il campione in fase liquida a temperature ambiente).
Non sottoporsi a lavande vaginali interne nelle ventiquattro ore precedenti il prelievo.
Sospendere eventuali trattamenti con ovuli o candelette almeno quarantotto ore prima del prelievo.
Evitare i rapporti sessuali nelle ventiquattro ore precedenti perché la presenza di spermatozoi sul vetrino potrebbe intralciare la nitida lettura delle cellule al microscopio.
Il test non può essere eseguito nel periodo mestruale, effettuarlo almeno 5 giorni prima delle mestruazioni o almeno 5 giorni dopo che sono terminate.

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VALORI DI RIFERIMENTO

Negativo

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METODO

Colorazione Papanicolau

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LABORATORIO DI ESECUZIONE

Laboratorio La Fontana - Piacenza

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ESAMI CORRELATI

Ricerca Papillomavirus






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