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oligominerali

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CROMO, RAME, MANGANESE, SELENIO, ZINCO, MAGNESIO

Il cromo, il rame, il manganese, il selenio, lo zinco e il magnesio sono minerali che fanno parte del nostro organismo in piccole quantità e vengono chiamati "oligoelementi" o "oligominerali". Si tratta di minerali necessari per il benessere del nostro corpo perché funzionano da regolatori di molte funzioni, per esempio modulano l'attività dei muscoli e fanno in modo che gli enzimi, le vitamine e gli ormoni svolgano i loro compiti correttamente a livel­lo di tutti i tessuti dell'organismo.

Perché si eseguono
Queste analisi vengono eseguite su consiglio del medico per osservare il grado di benessere di una persona. I sintomi che possono essere il segnale di una situazione di malessere generale (a causa del cattivo svolgimento delle funzioni dei tessuti, ormoni o enzimi nell'organismo) sono aspecifici, cioè non sono segnali chiari ed evidenti (una loro carenza si può manifestare, per esempio, con una condizione di stanchezza cronica, difficoltà nel mantenere il proprio peso, mal di testa, irritabilità). In caso di valori anormali delle analisi, quindi, la distribuzione degli oligoelementi deve essere riequilibrata per non rischiare di incorrere in una debolezza cronica o nell'invecchiamento precoce.

Come si fanno
Si tratta di analisi di laboratorio che possono consistere in un prelievo di sangue oppure nell'esame di un campione di urine estemporaneo, cioè eseguito in qualsiasi momento della giornata, oppure in una analisi sul capello. Si ritiene, però, che l'esame più affidabile sia la raccolta del campione di urine perché è quello che risulta più stabile e meno influenzato da eventuali agenti esterni. L'analisi sul sangue, infatti, può essere alterata dal cibo e quel­la sul capello dagli agenti chimici esterni (come le tinture, lo shampoo o l'ambiente). L'analisi degli oligoelementi (di uno soltanto o di tutti) non richiede alcuna specifica preparazione. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito dell'analisi, ma alcuni medicinali potrebbero limitare l'assorbimento degli oligoelementi stessi (come i diuretici per esempio), quindi è importante segnalare al proprio medico quale tipo di farmaco si sta prendendo, soprattutto in presenza di alterazioni degli esami.

Valori Normali
Cromo
Sangue Fino a 1 µg/l
(Metodo: Assorbimento Atomico)

Rame
Sangue 65-165 µg/dl
(Metodo: Enzimatico colorimetrico)
Urine 15-70 µg/24h
(Metodo: Assorbimento Atomico)

Manganese
Sangue 0,5 -3,00 µg/l (popolazione generale)
Urine Fino a 3 µg/g creatinina (popolazione generale)
(Metodo: Assorbimento Atomico)
Selenio
Sangue Fino a 150 µg/l (popolazione generale)
Urine Fino a 100 µg/l (popolazione generale)
(Metodo: Assorbimento Atomico)

Zinco
Sangue 60-1200 µg/l (popolazione generale)
Urine 250-650 µg/l (popolazione generale)
(Metodo: Spettrofotometria)

• Classe I: si tratta di valori riscontrabili in soggetti non professionalmente esposti

Classe II: si tratta di valori riscontrabili in soggetti operanti in luoghi di lavoro in
cui le concentrazioni ambientali della sostanza in esame è al di sotto dei limiti di espo­sizione.

Cosa significano Cromo:

1. Se il risultato dell'analisi è inferiore al valore normale, questo può com­portare difficoltà nella regolazione del glucosio nell'organismo.

Se il risultato dell'analisi è superiore al valore indicato dal laboratorio, invece, significa che la persona è stata esposta in ambienti dove le concentrazioni di cromo risultavano elevate (generalmente accade a particolari tipologie di lavoratori che sono a contatto con polveri o fumi che lo contengono) e questo può portare a uno stato di intossicazione.

Rame:

1. Una carenza di rame è riscontrabile nella malattia di Menkes, un disturbo molto raro che porta ad anemia incurabile, spesso associata a una condizione di denutrizione. In ogni caso, un livello basso di rame nell'organismo può portare osteoporosi, ritardo mentale, alterazione del nervo ottico, continue ricadute nelle infezioni, ritardo nella crescita.
2. Se l'analisi risulta superiore ai valori normali, potrebbe essere il campanello di allarme di una leucemia o di una cirrosi epatica, ma è molto raro che questo si verifichi.

Manganese:

1. Se il risultato è inferiore rispetto al normale, siamo di fronte a una carenza che ha ripercussioni sulla distribuzione di energia nell'organismo e sul ricambio cellulare. Inoltre, gli effetti della carenza sono importanti in gravidanza perché possono comportare, per esempio, una scarsa crescita del feto, anomalie del cranio e un maggiore rischio di aborto.
2. Se il risultato è più alto rispetto all'intervallo di riferimento, si tratta di valori che generalmente sono riscontrati in persone che sono esposte a questa sostanza per lavoro e che, se supera certi limiti, può diventare tossica.

Selenio:

1. Se il risultato è inferiore a quello indicato dal laboratorio, siamo di fronte a una carenza che fa in modo che le cellule non vengano correttamente protette dall'attacco dei radicali liberi e, quindi, invecchiano pre­cocemente con le ben note conseguenze sulla capacità mnemonica, sulla pelle, eccetera.
2. Una sua presenza eccessiva nell'organismo, invece, non ha significato clinico ed è un evento raro.

Zinco:

1. Se il risultato è inferiore rispetto a quello normale, lo stato di carenza coinvolge i tessuti che hanno un alto ricambio cellulare come il sistema immunitario (il sistema di difesa naturale dell'organismo da agenti esterni), che, in questo modo, risulta indebolito e può andare incontro a frequenti infezioni oppure possono manifestarsi sintomi come diarrea, irritabilità, tremori, ritardo nella guarigione delle ferite, eccetera.
2. Se il risultato è più alto rispetto alla norma, non ha significato clinico e, in ogni caso, è molto raro.

Magnesio:

1. Se il risultato è inferiore rispetto al normale, può comportare anche una
carenza di potassio e di calcio, cui il magnesio è associato. Tutti questi
elementi, se carenti, contribuiscono a creare una eccessiva eccitabilità
della membrana muscolare fino a provocare vere e proprie convulsioni,
nausea, tachicardia.
2. Se il risultato è più alto rispetto alla norma, non ha significato clinico e,
in ogni caso, è molto raro.

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