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HIV, LINFOCITI CD4 e CD8

L'HIV è un virus scoperto e identificato nel 1982 che ha origine sulle rive del lago Tanganica in Africa e pare si tratti dell'adattamento di un virus animale all'uomo. Questo virus provoca l'AIDS, dall'inglese Acquired Immuno Deficiency Syndrome, cioè una grave infezione che si è sviluppata per la prima volta all'inizio degli anni Ottanta quando ha colpito le comunità omosessuali di New York e di Miami. Da questa data in poi i focolai si sono diffusi in tutto il mondo. La malattia prende il nome di "sindrome" perché è una infezione che genera più manifestazioni attribuibili al fatto che la persona diventa progressivamente immunodepressa (cioè sviluppa più infezioni, tumori, forte stato di malessere e di dimagrimento).
Le analisi per la diagnosi di HIV sono principalmente:

1. La ricerca degli anticorpi anti-HIV
2. Il test di conferma o di Western Blot
3. I test di biologia molecolare
4. Il conteggio dei linfociti CD4 ("helper") e CD8 ("suppressor").

Perché si eseguono
Si tratta di analisi per identificare la presenza o meno nell'organismo del virus HIV, per la diagnosi di sieropositività o di AIDS e per monitorare l'efficaria della cura prescritta. La diagnosi precoce è fondamentale per ottenere effetti positivi dal trattamento.

Come si fanno
Si tratta di semplici esami del sangue per la cui esecuzione è consigliabile il digiuno. L'assunzione di farmaci non altera il risultato anche se è sempre consigliabile che il medico sia informato di quali medicinali si stanno prendendo per avere una visione globale de suo stato di salute.

Valori Normali
Anticorpi anti-HIV Assenti
(Metodo: E.L.F.A.)

Test di Conferma Western Blot Negativo
(Metodo: Immunoblotting)

Test di biologia molecolare Negativo
(Metodo: PCR Real Time)

Linfociti CD4 35-55%
CD8 20-36%
CD4/CD8 1,2-2%
(Metodo: Citofluorimetria)


Cosa significano
Anticorpi anti-HIV: è una analisi di screening che non inquadra, però, il "periodo finestra" (che dura da 15 giorni fino 6 mesi) perché in questa fase non sono ancora presenti gli anticorpi.
• Se il risultato è "presente" o "positivo" significa che la persona è venuta a contatto con il virus, ma potrebbe non avere contratto la malattia.
Per questo è consigliabile eseguire il test di conferma (o di Western Blot).
Test di conferma o di Western Blot:
• Se il risultato è "presente" o "positivo" significa che la persona ha contratto la malattia, quindi, è infetta ed infettante. Questo test non solo conferma la sieropositività, ma, in più, suddivide i vari tipi di anticorpi presenti, che è molto importante per stabilire la cura e per un inquadramento generale dell'evoluzione della malattia.
Test di biologia molecolare:
• Se il risultato è "presente" o "positivo" significa che la persona è venuta a contatto con il virus e l'importanza di questo esame risiede nel fatto che individua la presenza dell'HIV fin dal "periodo finestra".
Conteggio dei linfociti CD4 e CD8: questa analisi è utile per verificare che si mantenga il loro equilibrio nel sangue (rappresentano il sistema immunitario di una persona, in particolare i CD4 producono gli anticorpi quando riconoscono un agente estraneo all'organismo e i CD8 concludono l'azione di difesa quando il pericolo è stato debellato), in particolare serve per monitorare l'efficacia della cura. Se i linfociti CD4 (gli "helper") si abbassano significa che il virus li sta annientando prendendo piede.

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