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esami cardiaci

Esami

CPK, CK-MB, OMOCISTEINA e LIPOPROTEINA a, MIOGLOBINA

Le analisi utili per diagnosticare la salute del cuore, organo fondamenta­le per la vita, possono essere suddivise in tre tipologie:

1. Quelle che evidenziano la presenza di malattie legate a questo organo come l'esame del CPK o creatinfosfochinasi e la CK-MB o creatinfosfochinasi-MB (in alcuni casi la malattia si trova nella fase acuta (come l'in­farto) e in fase di emergenza si esegue anche l'esame della latticodeidrogenasi (LDH), la GOT, la mioglobina, la troponina (T).
2. Le analisi che evidenziano i fattori di rischio di incorrere in malattie aterosclerotiche come, per esempio, i trigliceridi, il colesterolo e via dicendo.

Le analisi che evidenziano la predisposizione genetica ad incorrere in una malattia del cuore, quali l'omocisteina e la lipoproteina(a). Tra queste, un passo avanti è stato fatto con la scoperta dell'esame delle isoforme apolipoproteina(a).

Perché si eseguono
Si tratta di analisi prescritte dal medico di base o dal medico specialista in cardiologia utili per diagnosticare se la persona soffre di una malattia che interessa il cuore al fine di poterla curare con i medicinali opportuni oppure, nel caso della predisposizione genetica, per poter intervenire e ridurre l'eventuale presenza di altri fattori di rischio come l'alcol o il fumo, per esempio.

Come si fanno
Si tratta di analisi di laboratorio che consistono in un normale prelievo di sangue e che preferibilmente richiedono il digiuno. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito degli esami, tranne che di quelli specifici per la cura del cuore. In questo caso le analisi diventano di monitoraggio per verificare che il trattamento funzioni efficacemente. In ogni caso è sempre consigliabile avvisare il medico di quali medicinali si sta prendendo in modo che possa interpretare al meglio i risultati degli esami.

Valori Normali
CPK
Donne 24-129 U/l

Uomini 38-174 U/l
(Metodo: IFCC 37°C)

CK-MB 0-25 mU/ml
(Metodo: UV Immunologico)

Omocisteina Fino a 15 µmol/l
(Metodo: H.P.L.C.)

Cosa significano
CPK o creatinfosfochinasi:

1. Se il risultato è più alto rispetto al normale, l'innalzamento evidenzia un problema relativo ai muscoli e potrebbe essere dovuto al cuore. Queste sostanze, però, sono enzimi presenti in tutti i muscoli, non solo nel cuore per cui, se si sospetta un disturbo a questo organo, il medico consiglierà di svolgere l'esame della CK-MB per eliminare ogni dubbio.
2. Se il risultato è più basso rispetto ai valori di riferimento, si tratta di un valore che non ha alcun rilievo dal punto di vista medico.

CK-MB o creatinfosfochinasi MB:

1. Se il suo valore è più alto del normale, l'alterazione interessa il cuore.
2. Se il suo valore rimane nella norma, ma l'analisi del CPK è alterata (perché elevata) significa che deve essere indagata con altri esami di approfondimento una malattia che non interessa il cuore, ma altri muscoli (come, per esempio, la distrofia muscolare oppure, più semplicemente, può capitare alle persone che dopo una prolungata inattività fisica iniziano ad andare in palestra sottoponendo i muscoli ad uno stress intenso).

Omocisteina:

Generalmente il suo risultato è alterato ed è molto alto nelle persone che soffrono in modo genetico di ateriosclerosi.

Lipoproteina(a) e isoforme apolipoproteina(a): di recente è stato scoperto che quello che conta veramente non è la sua quantità, ma la sua qualità, in particolare il suo peso molecolare (le "isoforme").

- Se il risultato è positivo, indica una predisposizione genetica a soffrire di malattie a carico del cuore. Non esiste un farmaco in grado di modificare il peso molecolare della lipoproteina(a), ma i portatori di queste isoforme particolari potranno seguire protocolli tendenti a mantenere gli altri fattori di rischio (colesterolo, trigliceridi e via dicendo) sotto stretto controllo effettuando più frequentemente esami clinici di prevenzione.
- Se il risultato, invece, è negativo significa che la persona non è predi­sposta a soffrire di malattie legate al cuore, per cui il rischio è minore.


MIOGLOBINA

La mioglobina è una proteina concentrata a livello muscolare, dove facilita l'estrazione dell'ossigeno dai capillari sanguigni, legandolo a sé e veicolandolo all'interno della cellula, più precisamente nei mitocondri, dove viene utilizzato per la produzione di energia.

Perchè si esegue
Quando si eseguono delle analisi del sangue, la mioglobina viene ricercata come marker di danno cardiaco; questa proteina viene infatti rilasciata molto rapidamente dal tessuto miocardico ischemico, sofferente per il ridotto afflusso di ossigeno. Con la stessa celerità con cui compare nel plasma, la mioglobina tende però ad andarsene, scomparendo entro poche ore grazie al lavoro di escrezione svolto dai reni. Numeri alla mano, la mioglobina plasmatica tende ad alzarsi entro 2-3 ore dall'infarto cardiaco, o altro danno muscolare, raggiungendo poi un picco dopo una decina di ore e scendendo fino ai livelli basali entro 24 ore. Pertanto se un paziente lamenta i sintomi di un infarto (dolore toracico, angoscia, fame d'aria, nausea, sudorazione), ed i suoi livelli plasmatici di mioglobina non salgono significativamente entro una decina di ore, è assai improbabile che l'origine dei sintomi sia legata ad un danno cardiaco. Per quanto detto, se i primi sintomi sono comparsi più di 24 ore prima del test, il riscontro di livelli normali di mioglobina nel sangue non garantisce l'assenza di lesioni ischemiche, dato che il marker potrebbe essere già stato completamente filtrato ed eliminato dai reni.

Per quanto detto, da un punto di vista clinico, ricopre una certa importanza anche l'andamento dei livelli sierici di emoglobina nel tempo; un precoce innalzamento seguìto da una rapida diminuzione può infatti indicare che la lesione cardiaca è circoscritta e non espansiva; viceversa, il mantenimento di alti valori di mioglobina nel tempo potrebbe indicare che la lesione si sta espandendo.

Per ottenere maggiori indicazioni diagnostiche, il dosaggio della mioglobina viene effettuato insieme a quello di altri markers di danno cardiaco, come la troponina e la CK-MB; a differenza della mioglobina queste due sostanze sono considerate markers specifici di danno cardiaco. Il rialzo della mioglobina, invece, è spia di un generico danno muscolare, che può essere localizzato a livello cardiaco ma anche muscolare. Il vantaggio di dosare la mioglobina insieme a troponina e CK-MB, o ad altri marker di danno cardiaco, risiede proprio nella rapidità con cui si elevano i suoi livelli nel sangue.

Valori Normali
Mioglobina 0 - 85 ng/ml
(Metodo: )

Mioglobina alta nel sangue, possibili cause extracardiache:
Lesioni (rabdomiolisi) e malattie muscolari, dovute ad esempio a traumi, incidenti, interventi chirurgici, iniezioni intramuscolari, esercizio muscolare strenuo, distrofia muscolare, miositi. Un trauma muscolare importante, con rilascio in circolo di grandi quantità di mioglobina, può causare insufficienza renale acuta, poiché ad elevate concentrazioni tale proteina diviene tossica per l'epitelio tubulare del rene. Allo stesso tempo, gravi disfunzioni renali si accompagnano generalmente ad alti livelli di mioglobina in circolo.

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